lunedì 12 novembre 2018

Uno Mattina RED LAND (Rosso Istria) Le foibe raccontate da Maximiliano Hernando Bruno


Blitz Quotidiano Red Land, il regista Maximiliano Hernando Bruno parla del suo film sulle foibe


RING Tele4 RED LAND (Rosso Istria) Maximiliano Hernando Bruno e cast in studio


TG5 L'orrore delle foibe in un film di Maximiliano Hernando Bruno


Rainews 24 RED LAND (Rosso Istria) il Film su Norma Cossetto di Maximiliano Hernando Bruno


RAI TG 3 RED LAND (Rosso Istria) il film di Maximiliano Hernando Bruno racconta le Foibe


RAI TG2 Presentato in Senato il film RED LAND (Rosso Istria) di Maximiliano Hernando Bruno


TG1 RAI "RED LAND" Il Colossal sulla tragedia delle Foibe di Maximiliano Hernando Bruno


giovedì 1 novembre 2018

adnkronos - Maximiliano Hernando Bruno: "'Red Land' colma vuoto doloroso su foibe"

Pubblicato il: 31/10/2018 14:45
"Raccontare per la prima volta al cinema questa vicenda così drammatica per troppo tempo dimenticata da tutti era una sfida troppo importante per dire di no". Così Maximiliano Hernando Bruno, attore e scrittore italoargentino parla del film che segna il suo esordio alla regia, 'Red Land (Rosso Istria)', incentrata sulla storia di Norma Cossetto, studentessa istriana violentata, uccisa e gettata in una foiba dai partigiani di Tito nel 1943. Il film verrà presentato in anteprima il 6 novembre a Roma ed uscirà nelle sale il 15 novembre. Il cast, insieme a Selene Gandini (Norma da giovane), vanta tra i protagonisti la presenza di Franco Nero, Geraldine Chaplin, Sandra Ceccarelli, Vincenzo Bocciarelli e dello stesso regista, oltre al montaggio di una grande 'firma' come Marco Spoletini (tra i suoi lavori 'Gomorra' e il candidato italiano all'Oscar 'Dogman').
"Spero che questo film abbia successo - dice Maximiliano Hernando Bruno - ma soprattuto che serva dopo quasi 80 anni a far conoscere questa tragedia fino in fondo e che apra la strada al racconto di tante altre storie come questa che finora nessuno ha raccontato"
Girato in 8 settimane nei ruoli reali dove si svolse la vicenda di Norma Cossetto e l'eccidio ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia nell'immediato secondo dopoguerra, il film è prodotto da Alessandro Centenaro della Venicefilm in collaborazione con Rai Cinema. Per la protagonista, Selene Gandini, questa esperienza ha un significato particolare, non solo professionale: "Questo film ripercorre una storia che appartiene anche alla mia famiglia, perché mia nonna è scappata dalla foibe. Quindi riuscire in qualche modo a dare voce ai racconti che sentivo da bambina è stato davvero emozionante. Sono davvero felice di aver potuto ripercorrere la vicenda di una persona come Norma Cossetto, che è realmente esistita e che mi ha dato la possibilità di raccontare un momento storico troppo spesso dimenticato", sottolinea l'attrice. 
Il film parte dai primi anni 2000 con la visita di una donna anziana e di una ragazzina al Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste, dove sono conservate le masserizie e gli oggetti degli Esuli dell’Istria e della Dalmazia. L'ingresso in quel luogo apre anche le porte della memoria e dà il via al lunghissimo flashback che è il cuore pulsante del film, ambientato nel settembre del 1943, quando la fuga del maresciallo Badoglio e del re lasceranno l'Italia allo sbando, con l’esercito che non sa più chi è̀ il nemico e chi l’alleato e le popolazioni civili istriane, fiumane, giuliane e dalmate, che si trovano ad affrontare un nuovo nemico: i partigiani di Tito che avanzano in quelle terre, spinti da una furia anti-italiana. Una delle vittime di questa furia sarà Norma Cossetto, alla quale moltissimi anni dopo, il presidente delle Repubblica Carlo Azeglio Ciampi conferirà la medaglia d’oro al valor civile. Una targa in suo ricordo è presente all’interno del Palazzo Bò dell’Università di Padova, dove, prima di morire, stava preparando l'ultimo esame e una tesi sulla sua terra. Tesi che nel film si intitola appunto 'Rosso Istria'.
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domenica 2 settembre 2018

RED LAND (Rosso Istria)



It's September 1943, the days when chaos breaks out in the parts of Italy tormented by the war. Marshal Badoglio, head of the Italian government, manages to get the Allied forces to agree to an armistice and flees Rome along with the king, leaving Italy in pandemonium. The army can no longer tell who the enemy is and who is on their side. The story becomes a tragedy for the soldiers, who are left to their own defenses, but also and especially for the civilians of Istria, Fiume, Giulia and Dalmatia, who now must face a new adversary: Tito's partisans, steadily advancing and driven by anti-Italian rage. In this dramatic historical context, Norma Cossetto emerges as a key figure - a young Istrian woman, student of the University of Padua, barbarically raped and murdered by Tito's partisans - chosen for this brutal crime only because she was guilty of being Italian. In Visinada the Italian collaborators help Tito's partisans gain control of the town. Mate, the partisan leader, intends to terrorize the people of Visinada. Norma, along with many others, is arrested for information. This doesn't worry their families, who assume that everything will be resolved with some simple questioning. But that will not be the case. The Germans are ready; Operation Cloudburst is on its way from Trieste. The German-Italian troops take Istria back, town by town. Mate and his men retreat from Visinada but take about thirty prisoners with them, including Norma. The epilogue will be something that history has hidden for a very long time. The Germans take Visinada as well, but there isn't enough time to track down and save those who are about to undergo what was only the beginning of the atrocities inflicted upon thousands of Italians until the end of the war.